giovedì 22 dicembre 2011

Culo Bianco






“Culo Bianco” è il nomignolo con cui normalmente chiamo gli ungulati che becco in montagna.
Camosci, caprioli e daini hanno, appunto, il sedere coperto da pelo bianco ma nulla c’entrano con il culo bianco trovato l’altra sera fin che correvo.
Ore 19.30;
buio pesto;
strada bianca che attraversa i campi della Scopella;
macchina parcheggiata a fari spenti e motore acceso;
passo e butto l’occhio illuminando a giorno con la frontale un culo bianco che si muove in maniera inequivocabile.
CHE SI STESSERO SCAMBIANDO GLI AUGURI DI NATALE?

lunedì 12 dicembre 2011

L'Ultimo Plenilunio 2011

Sabato 10 dicembre 2011.
Plenilunio.
Cielo sereno e zero termico terribilmente in alto.
È già praticamente buio quando mi cambio al volo, preparo un po' di zaino, metto gli scarponi in macchina parto per un’improvvisata notturna in montagna.
Quasi quattro ore tra boschi, prati e contrade senza trovare anima viva.
Solo buio, silenzio e tranquillità.
Rientro soddisfatto per quello che son riuscito a mettere in piedi in quattro e quattr’otto e felice di aver portato a casa un altro bel ricordo (oltre ad un ottimo raffreddore ... dopotutto non dimentichiamocelo: io ho furbo!).

martedì 22 novembre 2011

Ciù Cos Iz Mei Che Uan

Perché è da una settimana che, dopo aver scaricato l’allenamento in Garmin Connect, quando fleggo l’opzione “giri” sulla mappa, il sistema mi presenta numeri a casaccio? Non ho cambiato nessuna impostazione, tutti gli altri dati corrispondono (compresi i giri intermedi ed anche il pregresso) e, se esporto il percorso in Google, i km vengono conteggiati e cadenzati giusti. Misteri dell’informatica?

Ne approfitto per lasciare uno spunto sul mio prossimo progetto:
2^ Montefortiana Challenge Trail (sito)- trittico di competizioni montane e collinari composto da tre distinte gare:
Ecomaratona, il 22 Gennaio, la 42 km arricchita da un D+ di 1.500 m è la novità nel contesto “Montefortiana”, un omaggio alla natura che circonda e valorizza i luoghi tipici dell'Est Veronese;
Trail Soave-Bolca, il 6 Maggio, 33 km nella natura dei Monti Lessini Veronesi con un D+ di 1.950 m;
Trail Della Speranza, il 22 di Luglio, 24 km tra i sentieri del Monte Baldo, a cavallo tra Val d’Adige e Lago di Garda con un D+ di 1200 m.

giovedì 3 novembre 2011

Al buio e da solo

Ho preso spunto da un articolo pubblicato su Correre di questo mese ed ho voluto provare l’ebbrezza di un allenamento al buio. Al buio e da solo.
Sono abituato a correre di sera, con il gilet catarifrangente, la frontale e il led rosso posteriore; lo faccio per essere più visibile e, se si escludono brevi ed isolati tratti, rimango sempre su strade illuminate.
Alle 19:30 parto per l’anello da 10 km, quello con gli 8 centrali persi tra le campagne e lontani dai lampioni. Quando mi ritrovo avvolto dall’oscurità, fin che rincorro il cono di luce bianca della frontale senza mai riuscire a prenderlo, affiora prepotentemente una sensazione che conosco bene. È lo stesso filo d'ansia che devo gestire durante le notturne in montagna. Cosa caspita ci sarà fuori dal fascio di luce, nascosto nel buio e pronto a farmi del male? Razionalizzo la situazione e mi concentro sugli appoggi. Corro. C’è molto umido e, forse, ci sarebbe stata meglio la mezza manica.

Quel che mi fa più impressione è la totale assenza di riferimenti! Non ho la percezione del movimento. È come se fossi su un tapis roulant. Non sono io che mi muovo ma è la strada che scorre. Volutamente non guardo il Garmin.

Arrivo a casa con la curiosità di capire cosa ho combinato in ‘sti 10 km. Tutto avrei pensato ma mai avrei creduto di aver corso a 4’20’’.

giovedì 20 ottobre 2011

hai visto mai...

A luglio ho comprato un CD di Amy Winehouse e, subito dopo, lei se n’è andata;
il mese scorso mi sono preso l’iPod nuovo e Steve Jobs non c'è più;
azz… e se domani facessi un abbonamento a Mediaset Premium?

venerdì 14 ottobre 2011

forfait per domenica 16.10.2011

C'ho un mal di schiena che
non mi fa dormire,
da ieri sera ce l'ho,
voglio morire!
Ti prego fammi un favore:
chiamami un dottore,
amore...
Vasco Rossi
Amore Aiuto
Vado al Massimo, 1982

venerdì 30 settembre 2011

2 CONSIDERAZIONI

I^ - mi vergogno ad ammetterlo ma non lo nascondo: quando corro, quella moltitudine di volte che non sono troppo concentrato per farlo, mi guardo riflesso nelle vetrine o sui finestrini delle macchine parcheggiate. Sarò anche un po’ vanitoso (chi non lo è scagli la prima pietra) però è una vanità che so spacciare benissimo come autocontrollo visivo della postura.
II^ - premesso che non sto cercando e nemmeno preparando la mia prestazione migliore ma, accidenti, non c’è verso! Nemmeno ieri sera sono sceso sotto i 44’ sui 10 km. Anzi, quando ho schiacciato lo stop, mi sono pure sentito preso in giro con un bel 0.44.05

mercoledì 21 settembre 2011

Corsi e Ricorsi della storia

Capisco che i Righeira han ragione che “L’estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va” quando:
Realizzo che domani sarà il 22 settembre, equinozio d’autunno.
Riprendo a correre indossando il gilet catarifrangente perché alle 19e30 comincia ad imbrunire;
Raccolgo la prima castagna matta della stagione e la metto sotto il cuscino per preservarmi dal raffreddore;
Leggo che a novembre l’onorevole Ilona Staller compirà sessant’anni raggiungendo i requisiti per poter percepire il suo sudato vitalizio da ex parlamentare: 3.000 euro al mese per essere stata eletta, nell’87, alla Camera dei Deputati da ventimila (!!) italiani che, con la legge elettorale di allora, hanno avuto la possibilità di decidere di farsi rappresentare dall’illustre signora Cicciolina.

giovedì 15 settembre 2011

mercoledì 14 settembre 2011

Salento 2011

Giù giù in fondo al tacco.
Considerazioni:
13 gg di vacanza in assoluta libertà, senza orari, programmi, vincoli o imposizioni;
oltre 3.000 km in auto e una novantina corsi tra ulivi, muretti a secco, salite e discese;
gambe dure nella corsa dovute, penso e spero, al nuoto cui non sono abituato;
3 figlie che, ogni anno che passa, diventano sempre più autonome e, di conseguenza, richiedono meno impegno in termini di attenzione e vigilanza;
una figlia che, pur calando in chiusura, riesce a stare una spanna avanti quando, la sera, in spiaggia, corro i 200 m a tutta e che mi pareggia nel lungo … ma sono io, papà gentile e comprensivo, che, per non ferirla e per dimostrarle che i suoi allenamenti in pista pagano, la lascio fare … sì, come no?

mercoledì 24 agosto 2011

io ho furbo

L’ho sempre sostenuto e, spesso, ribadito: IO HO FURBO!
23 agosto 2011
ore 17:40
36°C
Inizio a correre con l’obiettivo di 10 km di CM.
Con difficoltà, in costante ed invertibile flessione, mi arrendo al 7° km ed imbocco il bivio che mi riporta a casa prima del tempo.
8 km di fiacca senza la possibilità di bere.
Talmente caldo che, per paradosso, non sudo nemmeno.
Rifiato ed accenno ad un timido stretching nascosto in taverna consapevole che, i 600 cc di acqua trangugiata, li suderò tutti per l'ora successiva.

mercoledì 17 agosto 2011

ricordate la vostra 1^ volta?

lunedì 15 agosto 2011
8 km in progressione a blocchi di 2 km, partendo da 4’50”km per chiudere a 4’20”
Riesco, circa, a rispettare il programma ma, al 7° km, decido di spingere ulteriormente.
Caviglie, tibiali e ginocchia scricchiolano un po’ ma la falcata rimane regolare e gli appoggi abbastanza ordinati.
La mia prima volta che corro un km intero sotto i 4’00”

mercoledì 10 agosto 2011

corro ma non ricorro

Sono un amatore (in ogni senso) e non devo onorare alcun contratto che mi lega a particolari prestazioni e/o risultati sportivi.
Mi alleno; corro; recupero = riposo e diversifico; integro = bevo e mangio.
Valgo per quanto son capace di far naturalmente valere il mio corpo.
Per me lo sport è e dev’essere esclusivamente questo.
Non ricorro alla chimica per far fare al mio fisico ciò che il mio fisico non vuole fare.
Rifiuto anche la semplice (semplice?) bevanda che mette le ali, i vari gel delle marche famose, i più complessi integratori a base di maltodestrine, aminoacidi ramificati, creatina, carnitina … e chi più ne ha, più ne metta.

martedì 19 luglio 2011

Amor, ch'a nullo amato amar perdona

Anima Sana In Corpore Sano, nei secoli fedele ... o quasi ...

Nulla da recriminare alle ultime Asics Cumulus 12. Mi ci sono trovato bene; ci ho corso più o meno lento, su asfalto e non; le ho usate anche per il primo trail della mia vita …

ma 800 km e basta?

E allora, siccome l'amico Janco sostiene che una scarpa che non arriva ai 1.000 km non è una scarpa seria, ho deciso di cambiare radicalmente tradendo, dopo tanti anni, il marchio Asics.


ADIDAS SUPERNOVA GILDE 3.
360 gr per il 10 US; ottime le sensazioni in relazione alla mia arcata plantare medio-alta; un po’ ingombranti per quanto riguarda la generosa impronta a terra e, di conseguenza, anche per i volumi importanti; tallone comodo e alto.
Avrei preferito la colorazione blu, ma non c’era. Peccato.
Ora vediamo come si comporteranno in corso d’opera e quanta strada riusciranno a calpestare.

venerdì 20 maggio 2011

Estate Due Zero Uno Uno

Folgorato sulla via di Damasco da un articolo apparso sulla stampa associativa del CAI, comincio a pianificare il giro classico del Monviso.
Non è un trekking impegnativo anche se, comunque, sfiora i 3.000 m slm, forse un po’ faticoso ma assolutamente gestibile dall’intera family
Tre giorni e due notti, 2.900 D+ e 2.850 D- da fare, tenendo conto delle tre grazie, indicativamente in una ventina di ore
L’attrattiva delle sorgenti del Po; lo sconfinamento in terra francese ed il rimpatrio passando per il primo traforo alpino della storia, il Buco di Viso, scavato con ferro, fuoco e aceto (?) nel 1.400; i due/tre giorni successivi a cazzeggiare attorno a Bardonecchia e ad oziare su al rifugio Levi Molinari, coccolati da Tiziana e Marco.

Solo due piccoli particolari:
la tigre non ha ferie e le tre grazie latitano.






Dite che la foto non centra nulla?
Vero, il salto con l'asta "sovietico" è un po' fuori luogo ma, a parte che la sciura primatista mondiale Isinbayeva centra sempre a prescindere, devo o non devo farmi tornare il buon umore?

martedì 3 maggio 2011

LA MIA PRIMA VOLTA

Questa mia prima volta è stata un’esperienza bella, divertente, appagante e della quale, a differenza di quell’altra “prima volta”, manterrò un ottimo ricordo. La ripeterò senz’altro!

Trail Soave Bolca
33 km, 1.900 m D+ e 900 D-.
Un plauso va all’ottima macchina organizzativa che è riuscita a mettere in piedi una manifestazione davvero ben curata, dal percorso alla logistica, dalla colazione al pranzo passando per i fornitissimi ristori. Magari, volendo essere pignoli, si poteva optare per il classico pettorale evitando la fastidiosa e calda pettorina.
Meteo ottimo; circa 300 partecipanti che non hanno creato spiacevoli tappi e/o rallentamenti; fondo a volte umido ma senza fango; tanti cambi di pendenza, più o meno lunghi, ma solo due salite particolarmente cattive, una all’inizio e l’altra quasi in chiusura.

Io ho furbo ma sbagliando s’impara:
M
i accorgo subito d’aver cannato la scelta del pantalone lasciando in macchina gli sgambati a favore dei ciclisti che, la prossima volta, indosserò con la mutanda;
Cambiando l’allacciatura delle scarpe per alleggerire dorso del piede (post precedente) succede che, nei tratti in discesa, spesso arrivo in punta annerendo l’unghia del 4° dito;
Al ristoro del 25° fagocito uno spicchio di limone che mi attanaglia la bocca dello stomaco in maniera alquanto preoccupante ma, fortunatamente, per un breve periodo. D'altronde si sa che il limone stringe … e che la banana allarga;

Un grazie all’amico Michele per la sempre gradita compagnia.

giovedì 28 aprile 2011

Cusa l'è ches chi?

Ma che roba è che fa capolino proprio alla vigilia del mio primo trail?
Dolore al tatto, ben localizzato lì dove evidenziato, nessun arrossamento, sembra anche che ci sia del gonfiore; non ci giurerei, non mi ha mai fatto male e, pertanto, non ci ho mai fatto caso.
La sto trattando con gel antinfiammatorio e ghiaccio ma, intanto, mi da decisamente fastidio.
Domani proverò a riposizionare i lacci (entrambi?) così come in foto.
Che faccio domenica?

martedì 5 aprile 2011

Allenarsi paga !

Domenica mattina.
Schiaccio start e parto da casa pensando d’intercettare una non competitiva che, in realtà, si farà domenica prossima (io ho furbo).
Circa al 15° la curiosità ha il sopravvento e decido di tornare indietro di un centinaio metri per verificare se, la cartaccia vista, è una di quelle pubblicità dove, di traverso, ci scrivono FAC-SIMILE.
In mezzo all’erbetta, lì sul bordo di quella sgangherata stradina vicinale, raccolgo con fare alquanto stupito una banconota da 50 eurini.
CINQUANTA EURO belli e buoni! Ma che culo!

Il pomeriggio, camminando per i boschi con tutta la family, un uccello dispettoso prende la mira e, per la sguaiata ilarità delle mie signorine, mi fa la cacca in testa.
Anche se con tempi inversi, vedi che è vero che porta fortuna?
Cambiando l’ordine agli addendi, il risultato non cambia.

lunedì 21 marzo 2011

La curiosità uccise il gatto...

"La curiosità uccise il gatto ma la soddisfazione lo riportò in vita"
Lo so, inutile ricordarmelo, si contrappone alla mia filosofia di andar per sentieri, l’ho già scritto e, per adesso, lo ribadisco.
Ma la curiosità è ENORME.
L’opportunità di una cavalcata organizzata, servita ed assistita su una delle dorsali della mia Lessinia non è da buttar via.
Potrei anche nascondermi dietro il fatto che non è una manifestazione competitiva. Nonostante ci sia dietro il G.S. Dilettantistico Valdalpone De Megni, papà della celeberrima Montefortiana, la partecipazione è alquanto limitata e, in quanto tale, per me ancor più appetibile.
Se poi teniamo anche conto che il mio nome di caccia (!?) risponde a Canna al Vento, va da sé che mi naturale sottomettermi a ‘sto benedetto vento trail che si sta rinforzando soffiando sempre più teso; tanto, se poi il vento dovesse calmarsi, non farò altro che tornarmene sulle mie originarie posizioni.
Per tutti questi fattori ho deciso d’iscrivermi al mio primo trail:
il Trail Soave a Bolca, 32 km per 1.900 m di D+ (sito).

mercoledì 9 marzo 2011

ma io son giovane anche dentro!

Mentre ero seduto in sala d’attesa per il primo appuntamento con la nuova dentista, ho collegato il suo cognome al mio amore segreto e mai dichiarato che, 25 anni prima, era in classe con me alle superiori. Quando sono entrato e le ho stretto la mano mi è venuto da sorridere. Impossibile che quella signora fosse l’oggetto dei miei desideri. Era decisamente troppo vecchia rispetto a me.
Finita la visita ho domandato, più per far conversazione che per convinzione, se avesse studiato nel mio stesso istituto diplomandosi nell’87. Alla sua risposta positiva ho esclamato che, allora, doveva necessariamente esser stata nella mia classe.
Mi ha squadrato da capo a piedi e, quella vecchia cicciona, nana e stronza mi ha domandato che materia insegnavo.

leggenda metropolitana

lunedì 28 febbraio 2011

Abile e Arruolato


Settimana scorsa ho rinnovato il certificato agonistico.
La visita è durata circa 45 minuti ed ha rispettato tutti i canonici passaggi:
1. urine;
2. anamnesi;
3. visita oculistica;
4. visita generale;
5. spirometria;
6. test ergometrico massimale su cicloergometro.
Come l’anno scorso mi sono appoggiato all'Istituto di Medicina dello Sport di Verona che (nel mio immaginario), proprio perché affiliato alla Federazione Medico Sportiva Italiana, riesce a proporsi in maniera competente e con prezzi concorrenziali.
Prezzi concorrenziali fin che si vuole, con la salute non si scherza, meglio prevenire che curare... ma SETTANTA EURO ! sono pur sempre una bella somma per 45 minuti di visita!

Che sia perché mi sono proposto come singolo, senza essere iscritto a nessuna Società Sportiva?

lunedì 14 febbraio 2011

Correre di Corsa

Ieri mattina, domenica, succede che l’ospedale mi porta via la moglie ed io mi ritrovo solo a gestire le 3 grazie tra le quali la 2^ ha pure da chiudere bene l’andata del campionato di basket per confermarsi campione d’inverno. Nulla di straordinario, è all'ordine del giorno fare il monogenitore, però in previsione avevo il giro della Scopella da farsi in progressione e al quale non voglio rinunciare. Fin che bevo il caffè dò il via a quell’infinito ciclo di Denimg che, ormai, è diventato più una forma mentale che un metodo di lavoro. Orologio alla mano incastro tempi, sovrappongo attività, scrivo indicazioni per la grande, abbozzo il pranzo e mi cambio.
C’è un unico problema: il giro della Scopella, fatto in progressione, non ci sta: o accorcio i km o riduco i tempi. Decido di ridurre tempi e, dopo un po’ di riscaldamento, parto subito forte con gli occhi fissi sull’orologio e la testa sempre un km più avanti a pensare a strategie alternative che, al di là del correre di corsa, non trovano valide alternative.
Chiudo tutto come da programma ma sempre rimanendo al limite, a cannone, a palla, quasi impiccato, impermeabile al contesto e con il cervello altrove.
Ora mi chiedo: è giusto correre così?
Dalla lettura di post amici mi è parso che ieri, il correre di corsa, sia stato elemento abbastanza comune.

giovedì 10 febbraio 2011

uai, pecchè?

Un anello di 10 km abbondanti con dislivelli pressochè nulli ad esclusione di un cavalcaferrovia che s'impenna violentemente al 4 km ... e allora, come mai il grafico altimetrico di Garmin Connect me lo evidenzia a 0,73 km?

lunedì 7 febbraio 2011

Peggio dei bambini


Era anni che ci giravo attorno senza mai decidermi.
Venerdì sono andato da Massimo, al Verona Runner di Via I° Maggio a Bussolengo, sopra lo spaccio della Salewa (due piccioni con una fava), sono entrato e, in un attimo, sono anche uscito con il mio primo Garmin.
Un semplicissimo Garmin Forerunner 110!
Domenica l’ho provato.
16 Km. Un ora e un quarto a rimirarmi il polso con sguardo ebete, ad accelerare, rallentare, alzarmi, abbassarmi, zigzagare e schiacciare bottoni.
Devo dire che son tornato a casa compiaciuto della semplicità che ho volutamente scelto.
Al quadrante compaiono solo i dati riferiti alla distanza, tempo e passo.
Ho anche già scaricato l’allenamento in Garmin Connect e son rimasto incantato a guardare la valanga di dati, grafici e cartografie.

e poi non mi vengano a parlare di privacy

mercoledì 2 febbraio 2011

Nebbia in Val Padana

Correre in Val Padana, di sera, con la nebbia, significa:
  • non poter usare gli occhiali da vista perché continuano ad appannarsi e bagnarsi;
  • tenere gli occhi ben aperti e vigili per indovinare fari e sagome (in netta contrapposizione al punto precedente);
  • lasciare a casa l’mp3 per avere orecchie ben attente;
  • dover scegliere strade illuminate che abbiano il marciapiede che, da me, equivalgono a quelle più trafficate;
  • indossare la braga lunga, la bandana tubolare e il giubbino in wintex idrorepellente, antivento e termico perché la temperatura percepita è ben più bassa di quel -1 che lampeggia sul termometro della farmacia;
  • addobbarsi, tipo albero di natale, con gilet alta visibilità, velcri catarifrangenti e led a luce bianca e rossa.

Ma la nebbia è sinonimo di Pianura Padana, è un classicone, uno stereotipo, è il simbolo di noi polentoni che dobbiamo giocoforza conviverci ed arriviamo anche a volerle bene.

lunedì 24 gennaio 2011

la carne è debole

le leggi son fatte per essere trasgredite ma io sono onesto e non lo faccio;
le promesse si formulano per essere rotte ma io sono fedele e non lo faccio;
i programmi son fatti per essere disattesi ed io lo faccio in maniera più che puntuale!

E’ così che disattendo il proposito di correre 2 volte a settimana e di potenziarmi altrettante sere in palestra.

Non ci posso far nulla:
MI PIACE TROPPO CORRERE
(e la palestra è troppo una palla)

martedì 11 gennaio 2011

ma che schifo !

Nel mio vagabondare in assoluta libertà ho condiviso il territorio con quasi tutti gli animali presenti su Alpi, Prealpi, e giù fino alle pianure e campagne veronesi.
Ho camminato, mangiato e dormito un po’ dappertutto. Zaino, sacco a pelo e tenda per soddisfare una passione che mi accompagna da sempre.
In tutte queste mie esperienze ho visto animali di ogni marca e modello e non ricordo di aver mai provato antipatia o repulsione. Ho in mente, piuttosto, grandi emozioni, come per l’aquila reale, per il gallo cedrone, l’ermellino, gli stambecchi ... Fastidio, forse, quello sì, lo ammetto, specialmente verso alcuni insetti particolarmente rompiballe.
Ma da quando, in questi ultimi anni, correndo, mi ritrovo tra piedi le nutrie… quelle mega pantegane schifose che non fanno altro che danni… ma, dico io, le avete mai viste?
Ma avete presente che schifo di bestie inutili, infestanti e riluttanti?

Non le sopporto, perdonatemi, è più forte di me, non le sopporto proprio!

venerdì 7 gennaio 2011

un fastidioso cerchio alla testa

Giovedì 6 gennaio 2010
Mi alzo con un fastidioso cerchio alla testa. Non mi preoccupa in quanto ne conosco la goliardica (!!!) causa, però m’indispone.
Dopo i rituali e scontati auguri alle 4 donne di casa decido di schiarirmi le idee uscendo a correre un po’.
Nevica.
Corro un’ora scarsa, lento, senza variazioni, mi gusto i fiocchi che volteggiano davanti il mio sguardo concentrato e fisso. Sì, concentrato e fisso perché non posso permettermi di distrarmi. L’ho fatto. Ho girato la testa verso il giardino di Elena ed ho corso per tutta la larghezza cercandola con lo sguardo per salutarla.
Errore!
Il mio cerchio alla testa ha funzionato da giroscopio e mi ha deviato nettamente a sinistra. Incredibile, ci son fin rimasto male. Quasi vado a finire in scarpata.
Beh, alla fine ho portato a casa del buon fondo e, al di là dello svarione, delle belle sensazioni.
Certo che, se tanto mi dà tanto, è un bene che le serate con la vecchia combriccola di amici si riescano a mettere in fila così raramente.