Il 2014 lo sto dedicando alle due ruote. Ho rimesso sotto il
culo la bici da corsa, uno dei primi esperimenti in carbonio che, di fatto, tale
è rimasto.
Ma si sa: l’appetito vien mangiando … però è ora di cambiare.
Mi sto interessando un ciclismo più flessibile, adatto più ad
esaudire desideri eclettici che a dare il massimo in un unico utilizzo
specialistico, con mezzi ultra settati e regolati rivolti all'agonismo e al top della prestazione sia essa su strada che su sentiero.
Prima o poi qualcuno sente la necessità di tornare a fare
quel che più gli pare con la bici, di muoversi nella massima libertà, la voglia
di infilare i percorsi d’istinto, uno dietro l’altro, di poter togliere i piedi
dai pedali e camminare, di girare il mondo liberamente, di andare oltre l’uscita
giornaliera quale che sia la strada, il sentiero e il clima.