martedì 21 settembre 2010

Trail e Montagna: due cose ben distinte.

Non ricordo in quale rifugio c'era una maglietta con serigrafato:
Non correre. Scopri!
In una quotidianità che ci obbliga a correre, a comportarci come farfalle intorno alla lampadina, l’unico antidoto sembra essere quello d’uscire dal contesto e rallentare.
Un binomio simbiotico: montagna e tempo.
Immerso tra i monti non mi viene molto naturale correre, se non come segnale di gioia e libertà.
Voglio (ri)scoprire quella “lentezza consapevole” di cui tanto si parla, il camminare con passo lento, guardarmi intorno perché so che troverò sempre un fiore, un insetto, un animale, un colore, un panorama diverso. So che non smetterò mai di stupirmi.
Il camminare lento favorisce il dialogo interiore e/o l’ascolto di chi ho a fianco, aggrega, amalgama le esigenze mie e dei compagni di viaggio.
Mi permette di scorgere luoghi dimenticati del mio essere, sia mentre guardo fuori, sia mentre mi osservo dentro.
La cosa bella e sorprendente è che tutto questo, spesso, avviene contemporaneamente e non credo a chi mi dice che il trail running è una bella occasione per vivere la montagna.

martedì 14 settembre 2010

Oh, raga, tutto rego, tutto apo

foto di Antonio Rossi

Non ci si scappa:
minore è la preparazione, maggiore sarà il tempo impiegato

12 settembre 2010
Verona-Boscochisanuova
32,700 Km
1.200 m dislivello +

In partenza salgo sul convoglio del capotreno Michele che, macchina da guerra, mi porta fino al 21° km scandendo un ritmo ottimo e costante nonostante i continui cambi di pendenza.
A questo punto, arrivati ai piedi della lunga ed impegnativa salita finale, saluto tutti, ringrazio e scendo dal treno per proseguire da solo.
So di dover cambiare passo per non correre il rischio saltare in aria nei rimanenti 12 km di salita pura e dura.
Metto i paraocchi per non cadere in tentazione, mi imposto e affronto i rimanenti 700 m di dislivello arrivando al gonfiabile con 12’ di ritardo rispetto all’altr’anno.
Sono sereno, fisicamente presente (!!!) e consapevole che “del senno del poi son piene le fosse”.

Nota: ristori scarsi nella quantità e nella qualità; basti dire che il primo era al 9° km e i rimanenti a sorpresa…

giovedì 9 settembre 2010

domenica 12.09.2010

Domenica correrò la Verona-Bosco, 32 km e 1.200 m di dislivello +.
Nessuna aspettativa se non quella di terminarla fisicamente bene.
Ora: sappiamo benissimo che quando si dice “nessuna aspettativa” in realtà, nella nostra testolina, abbiamo circa chiaro cosa potremmo valere.
Perché, allora, preferiamo non sbilanciarci? Insicurezza? Paura? … cosa?

lunedì 6 settembre 2010

Venga fuori chi è stato


Venga fuori chi è stato!
Chi è stato che ha cominciato a scrivere di cali di pressione, di bradicardia, di crisi lipotimiche?
Voi scrivete e IO SOMATIZZO!
Sabato, ore 15:30, carico la lavatrice, chiudo la porta e spengo la luce delle scale. Probabilmente l’interruttore ha fatto contatto anche con il mio cervello perché mi sono svegliato a terra, gambe alte, ghiaccio in testa, occhi sgranati delle bimbe e mia moglie che, svestita (??) dal ruolo di consorte, si è calata immediatamente nella sua professione sanitaria.
Non si capisce cosa sia successo. Fatto sta che mi ritrovo pieno di botte: un gran bernoccolo in testa, una spalla nera, una chiappa dolorante ed i cordoni del collo infiammati.
Duro e puro, già da domenica son tornato ad indossare canotta e pantaloncini per 45’ di corsa media (i tibiali ringraziano).
Dura e pura, mia moglie non condivide né la ripresa degli allenamenti, né la ferma volontà di provare ugualmente la Verona Bosco di domenica prossima.

mercoledì 1 settembre 2010

in tutta libertà

Il tibiale lentamente mi sembra stia migliorando; rimango fermo e coccolo il lumicino di speranza per il 12 ;

HIKING? Maddai, oltre il trekking anche l’hiking? Escursionismo! No? C’est plus facile!;

Fignon, campione, è solo un’illusione” cantavamo in Arena all’arrivo dell’ultima crono del giro d'Italia dell’84 con la quale Moser è riuscito a rimontarlo strappandogli maglia e giro (rivoluzionaria ruota lenticolare). Ieri, il professor Fignon è morto, a 50 anni, per colpa di un cancro. Attinenze con gli “integratori prestazionali”?;

Mi chiedono di fare Palvico. Non ho una grande esperienza ma, di quel torrente ho un ottimo ricordo (più dell’osannato Vajo dell’Orsa). Bellissimo l’ultimo salto da 50 m. Rimango scettico sulla compagnia: il cannyonig non si può azzardare. Seguirà cortese rinuncia;

Ho riabbracciato la chitarra. Mi sono concesso un’oretta, la stessa oretta che avrei speso per allenarmi. Il mese prossimo riprendono le lezioni e mi spiacerebbe arrivare impreparato anche se, dopo tutto, io frequento perché sia Fabio a prepararmi;

Non so se condivido le competizioni di trail running. Di primo acchito no;

Oggi il meteo è bellissimo. Mi ha fatto sorridere sentir dire che stamattina si vedeva il cielo in HD;

Mi sforzo di tener a mente che, per me, la corsa è nata come preparazione alla montagna.