Demoralizzato e anche un po’ preoccupato.
Settimana scorsa (la 9^ di riposo) ho ripreso a corricchiare, poca roba: l’anello da 5 km, in piano e su asfalto, chiuso in 30’ giusti che equivalgono a 6’ a km.
Ma sì, dai, le sensazioni non erano da buttar via. Ero molto concentrato sul mio piede, lo ascoltavo attento a tutto quello che aveva da dirmi e, fin che lavorava, non aveva gran che di cui parlare. Forse sulla rullata, quando l’avampiede avrebbe dovuto spingere, là, al centro dell’arco plantare, in corrispondenza dell’alluce, si sentiva un timido bisbiglio, ma forse era solo suggestione.
Suggestione ‘na bella merla!
La sera il timido bisbiglio si era trasformato in un gioioso dialogo, tant’è che l’iperestensione plantare era decisamente fastidiosa e il dolore, al tocco, acuto e molto ben localizzato.
Adesso comincio a preoccuparmi.
Oltre due mesi fermo, la montagna limitata allo sci e le ciaspole o le escursioni solo con lo scarpone rigido, stando attento a non sollecitare troppo il piede…
È logico demoralizzarsi e cominciare a vedere allontanarsi i progetti primaverili ed estivi. Non solo quelli relativi al running ma anche il resto, a cominciare dalla 3 giorni di mini trekking in tenda promesso a una delle figlie per fine mese.
Oggi, alle 16:30, ho appuntamento con il medico del centro fisioterapico il quale, sicuramente, mi ordinerà almeno un paio di cicli di terapie.
1 commento:
Stracacchio Fabio, mi spiace davvero.
Un grosso in bocca al lupo, spero che la visita dia notizie confortanti...
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