lunedì 14 febbraio 2011

Correre di Corsa

Ieri mattina, domenica, succede che l’ospedale mi porta via la moglie ed io mi ritrovo solo a gestire le 3 grazie tra le quali la 2^ ha pure da chiudere bene l’andata del campionato di basket per confermarsi campione d’inverno. Nulla di straordinario, è all'ordine del giorno fare il monogenitore, però in previsione avevo il giro della Scopella da farsi in progressione e al quale non voglio rinunciare. Fin che bevo il caffè dò il via a quell’infinito ciclo di Denimg che, ormai, è diventato più una forma mentale che un metodo di lavoro. Orologio alla mano incastro tempi, sovrappongo attività, scrivo indicazioni per la grande, abbozzo il pranzo e mi cambio.
C’è un unico problema: il giro della Scopella, fatto in progressione, non ci sta: o accorcio i km o riduco i tempi. Decido di ridurre tempi e, dopo un po’ di riscaldamento, parto subito forte con gli occhi fissi sull’orologio e la testa sempre un km più avanti a pensare a strategie alternative che, al di là del correre di corsa, non trovano valide alternative.
Chiudo tutto come da programma ma sempre rimanendo al limite, a cannone, a palla, quasi impiccato, impermeabile al contesto e con il cervello altrove.
Ora mi chiedo: è giusto correre così?
Dalla lettura di post amici mi è parso che ieri, il correre di corsa, sia stato elemento abbastanza comune.

10 commenti:

BlogdiCaio ha detto...

Curiosità: dove il basket femminile a Verona? Io l'ho allenato per anni...
Quanto al correre di corsa: da qualche mese è il mio pane; si fa quel che si può.

Fat_Stè ha detto...

Dillo a me, che per incastrare gli impegni famigliari ho messo la sveglia alle 4:45'...
Mica è vita, questa! :DDD

Ciccò ha detto...

Caio- Ciao, la Buster Basket http://www.busterbasket.it/ ha una sq. femminile tra gli esordienti. L'anno prox cambierà campionato e, allora, ne vedremo delle belle

Ciccò ha detto...

Fat- ma, prima o poi, diventeremo grandi e allora sì che gliela faremo vedere... (?)

theyogi ha detto...

adesso sì che ho capito... :) ma è stato più divertente o no?!

Ciccò ha detto...

Yogi- non so se ieri, a livello mentale, mi è proprio piaciuto. Se poi parliamo di "fieno in cascina", allora quello è tutt'altro discorso

giovanni56 ha detto...

l'elastico finchè si tira moderatamente poi rilascia la sua forza, okkio al punto di rottura perché arriva subdolo

Enrico ha detto...

io distinguerei:
- correre 'al limite' è una sensazione (solo in gara è possibile) strana, direi intermedia tra il dolore-nausea e l'estasi mistica. Necessita di motivazione e ispirazione. Consumare con moderazione.
- correre di corsa, per gente normale come noi (?)è una necessità dei tempi. Direi che si potrebbe fare di necessità virtù: c'è infatti il sottile piacere di avere intascato con abilità un premio invisibile agli altri. (O forse sottovaluto questi altri??)
Comunque siamo in due..:-)

Ciccò ha detto...

Giovanni- assolutamente consapevole di tutto ciò che comporta l'eventuale rottura dell'elastico

Polisportiva- giusto, non per disciminare ma solo chi è direttamente coinvolto capisce a pieno il problema

GIAN CARLO ha detto...

La follia è tutta li: 12 ore di ritmi da infarto per ritagliarsi 50 minuti da correre tranquilli a 5