lunedì 28 febbraio 2011

Abile e Arruolato


Settimana scorsa ho rinnovato il certificato agonistico.
La visita è durata circa 45 minuti ed ha rispettato tutti i canonici passaggi:
1. urine;
2. anamnesi;
3. visita oculistica;
4. visita generale;
5. spirometria;
6. test ergometrico massimale su cicloergometro.
Come l’anno scorso mi sono appoggiato all'Istituto di Medicina dello Sport di Verona che (nel mio immaginario), proprio perché affiliato alla Federazione Medico Sportiva Italiana, riesce a proporsi in maniera competente e con prezzi concorrenziali.
Prezzi concorrenziali fin che si vuole, con la salute non si scherza, meglio prevenire che curare... ma SETTANTA EURO ! sono pur sempre una bella somma per 45 minuti di visita!

Che sia perché mi sono proposto come singolo, senza essere iscritto a nessuna Società Sportiva?

lunedì 14 febbraio 2011

Correre di Corsa

Ieri mattina, domenica, succede che l’ospedale mi porta via la moglie ed io mi ritrovo solo a gestire le 3 grazie tra le quali la 2^ ha pure da chiudere bene l’andata del campionato di basket per confermarsi campione d’inverno. Nulla di straordinario, è all'ordine del giorno fare il monogenitore, però in previsione avevo il giro della Scopella da farsi in progressione e al quale non voglio rinunciare. Fin che bevo il caffè dò il via a quell’infinito ciclo di Denimg che, ormai, è diventato più una forma mentale che un metodo di lavoro. Orologio alla mano incastro tempi, sovrappongo attività, scrivo indicazioni per la grande, abbozzo il pranzo e mi cambio.
C’è un unico problema: il giro della Scopella, fatto in progressione, non ci sta: o accorcio i km o riduco i tempi. Decido di ridurre tempi e, dopo un po’ di riscaldamento, parto subito forte con gli occhi fissi sull’orologio e la testa sempre un km più avanti a pensare a strategie alternative che, al di là del correre di corsa, non trovano valide alternative.
Chiudo tutto come da programma ma sempre rimanendo al limite, a cannone, a palla, quasi impiccato, impermeabile al contesto e con il cervello altrove.
Ora mi chiedo: è giusto correre così?
Dalla lettura di post amici mi è parso che ieri, il correre di corsa, sia stato elemento abbastanza comune.

giovedì 10 febbraio 2011

uai, pecchè?

Un anello di 10 km abbondanti con dislivelli pressochè nulli ad esclusione di un cavalcaferrovia che s'impenna violentemente al 4 km ... e allora, come mai il grafico altimetrico di Garmin Connect me lo evidenzia a 0,73 km?

lunedì 7 febbraio 2011

Peggio dei bambini


Era anni che ci giravo attorno senza mai decidermi.
Venerdì sono andato da Massimo, al Verona Runner di Via I° Maggio a Bussolengo, sopra lo spaccio della Salewa (due piccioni con una fava), sono entrato e, in un attimo, sono anche uscito con il mio primo Garmin.
Un semplicissimo Garmin Forerunner 110!
Domenica l’ho provato.
16 Km. Un ora e un quarto a rimirarmi il polso con sguardo ebete, ad accelerare, rallentare, alzarmi, abbassarmi, zigzagare e schiacciare bottoni.
Devo dire che son tornato a casa compiaciuto della semplicità che ho volutamente scelto.
Al quadrante compaiono solo i dati riferiti alla distanza, tempo e passo.
Ho anche già scaricato l’allenamento in Garmin Connect e son rimasto incantato a guardare la valanga di dati, grafici e cartografie.

e poi non mi vengano a parlare di privacy

mercoledì 2 febbraio 2011

Nebbia in Val Padana

Correre in Val Padana, di sera, con la nebbia, significa:
  • non poter usare gli occhiali da vista perché continuano ad appannarsi e bagnarsi;
  • tenere gli occhi ben aperti e vigili per indovinare fari e sagome (in netta contrapposizione al punto precedente);
  • lasciare a casa l’mp3 per avere orecchie ben attente;
  • dover scegliere strade illuminate che abbiano il marciapiede che, da me, equivalgono a quelle più trafficate;
  • indossare la braga lunga, la bandana tubolare e il giubbino in wintex idrorepellente, antivento e termico perché la temperatura percepita è ben più bassa di quel -1 che lampeggia sul termometro della farmacia;
  • addobbarsi, tipo albero di natale, con gilet alta visibilità, velcri catarifrangenti e led a luce bianca e rossa.

Ma la nebbia è sinonimo di Pianura Padana, è un classicone, uno stereotipo, è il simbolo di noi polentoni che dobbiamo giocoforza conviverci ed arriviamo anche a volerle bene.