Rientrate le preoccupazioni sanitarie mi concedo delle serate divertenti, dedicate al fondo lento, cercando anche un po' di dislivello che, qui fuori casa, è impossibile da trovare. Trasferte, dunque, sulle colline ad Est di Verona che tanto mi piacciono e che, ahimè, hanno avuto qualche problemino con le ultime precipitazioni. Proprio lì in mezzo al fango, fin che mi improvviso trail-runner, incrocio una coppia di pensionati che, con il naso in su, guardano un elicottero che sorvola insistentemente uno degli alberghi più gettonati di Verona: la casa circondariale di Montorio. Arrivo di corsa, sudato, sporco e trafelato. Li affianco con il taglio dell'indice appoggiato alla punta del naso dicendo "
Ssss ... mi stanno cercando" e mi gusto gli occhi spalancati della moglie che si aggrappa al braccio del marito che mi guarda a bocca aperta.
2 commenti:
qui li chiamiamo cazzari, ma la sostanza non cambia.... :D
Yo- a Roma avete termilni che sono così immediati ed univoci da far invidia
Emiliano- io ho pazienza, prima o poi faremo un bellissimo allenamento in compagnia
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