venerdì 20 maggio 2011

Estate Due Zero Uno Uno

Folgorato sulla via di Damasco da un articolo apparso sulla stampa associativa del CAI, comincio a pianificare il giro classico del Monviso.
Non è un trekking impegnativo anche se, comunque, sfiora i 3.000 m slm, forse un po’ faticoso ma assolutamente gestibile dall’intera family
Tre giorni e due notti, 2.900 D+ e 2.850 D- da fare, tenendo conto delle tre grazie, indicativamente in una ventina di ore
L’attrattiva delle sorgenti del Po; lo sconfinamento in terra francese ed il rimpatrio passando per il primo traforo alpino della storia, il Buco di Viso, scavato con ferro, fuoco e aceto (?) nel 1.400; i due/tre giorni successivi a cazzeggiare attorno a Bardonecchia e ad oziare su al rifugio Levi Molinari, coccolati da Tiziana e Marco.

Solo due piccoli particolari:
la tigre non ha ferie e le tre grazie latitano.






Dite che la foto non centra nulla?
Vero, il salto con l'asta "sovietico" è un po' fuori luogo ma, a parte che la sciura primatista mondiale Isinbayeva centra sempre a prescindere, devo o non devo farmi tornare il buon umore?

martedì 3 maggio 2011

LA MIA PRIMA VOLTA

Questa mia prima volta è stata un’esperienza bella, divertente, appagante e della quale, a differenza di quell’altra “prima volta”, manterrò un ottimo ricordo. La ripeterò senz’altro!

Trail Soave Bolca
33 km, 1.900 m D+ e 900 D-.
Un plauso va all’ottima macchina organizzativa che è riuscita a mettere in piedi una manifestazione davvero ben curata, dal percorso alla logistica, dalla colazione al pranzo passando per i fornitissimi ristori. Magari, volendo essere pignoli, si poteva optare per il classico pettorale evitando la fastidiosa e calda pettorina.
Meteo ottimo; circa 300 partecipanti che non hanno creato spiacevoli tappi e/o rallentamenti; fondo a volte umido ma senza fango; tanti cambi di pendenza, più o meno lunghi, ma solo due salite particolarmente cattive, una all’inizio e l’altra quasi in chiusura.

Io ho furbo ma sbagliando s’impara:
M
i accorgo subito d’aver cannato la scelta del pantalone lasciando in macchina gli sgambati a favore dei ciclisti che, la prossima volta, indosserò con la mutanda;
Cambiando l’allacciatura delle scarpe per alleggerire dorso del piede (post precedente) succede che, nei tratti in discesa, spesso arrivo in punta annerendo l’unghia del 4° dito;
Al ristoro del 25° fagocito uno spicchio di limone che mi attanaglia la bocca dello stomaco in maniera alquanto preoccupante ma, fortunatamente, per un breve periodo. D'altronde si sa che il limone stringe … e che la banana allarga;

Un grazie all’amico Michele per la sempre gradita compagnia.